01/12/11

polpettine di bulgur


Che il bulgur piaccia a un greco è abbastanza normale. Beh, diciamo dalla mia generazione andando indietro. Dubito che i giovani e giovanissimi lo conoscano e se anche si, dubito fortemente che lo apprezzino.
Forse qualcuno cui sta a cuore la gastronomia tradizionale.
Ma io credo fermamente e fortissimamente che bisogna partire dai fondamentali; sia per educare il gusto sia per conoscere il proprio paese.  C'è sempre un sapere e un saper fare nella tradizione che spesso sta nascosto dietro atti e movimenti meccanici. Istintivi. Abitudinari. Tramandati. Basterebbe soffermarsi un attimo e interrogarsi sul perchè di questa cosa sul perchè di quell'altra per scoprire un mondo! Quasi fatato! E tanta storia!

Per questa ricetta  mi sono ispirata ai supplì romani, che ho adattato alla cucina greca, con il risultato che si vede qui.
Non male, anzi, è un ottimo antipastino da mangiare caldo caldo.


Ingredienti:
-          1 tazza da the di bulgur
-          1 pomodoro tagliato a dadini
-          1 cipollotto tritato
-     prezzemo tritato
-          provolone piccante tagliato a dadini (io ho usato circa 60 gr.)
-          sale
-     2 cucchiai di olio evo
-     1 cucchiaio di pangrattato
-          farina per infarinare
-          olio di arachidi per friggere
Procedimento:
Lessiamo il bulgur seguendo le indicazioni sulla confezione. Scoliamo con un colino a trama fitta e premiamo per far uscire più acqua possibile. Fa niente se il bulgur si schiaccia. Anzi, meglio, così evitiamo di schiacciarlo dopo. Lasciamo raffreddare.
Versiamo l'olio evo in una padella e facciamo appassire il cipollotto. Aggiungiamo il pomodoro  e il sale e cuociamo per 10 minuti.
Versiamo il bulgur in un’insalatiera e mescoliamo bene con tutti gli altri ingredienti tranne il formaggio.
Formiamo delle palline, inseriamo un pezzo di formaggio in ciascuna,  infariniamo e friggiamo in bagno d’olio bollente.

Se l’impasto si appiccica alle mani, le laviamo (basta solo acqua), le asciughiamo  e continuiamo. Non usiamo mani bagnate perché inumidiremo l’impasto.


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