03/10/11

otia


Il nome di questo dolce ha un suono curioso anche per i greci stessi. Si pronuncia otìa con l'accento sulla i. Che deriva direttamente dal greco antico "ota", orecchie. Probabilmente solo nei trattati medici si usa ormai questo termine, che noi conosciamo dall' otorinolaringoiatra alias otorino!!!!!
Ma  qualcuno lo usava e lo usa ancora  a livello di lingua quotidiana. Se non altro, almeno per definire il dolce, che per forma richiama appunto le orecchie!
Il dolce  arriva dai greci del Ponto, che abitarono le coste del mar nero dalla fondazione delle colonie nell'antichità sino alla prima guerra mondiale.
Sudditi nel medioevo dell’impero bizantino, con la caduta di Costantinopoli hanno subito l’occupazione ottomana.
Minoranza numerosa, attiva, colta e benestante in Turchia, si calcola che all’inizio del ventesimo secolo gli abitanti greci del Ponto ammontavano a 700.000, con le loro tradizioni,  canti, danze,  cucina, idioma linguistico.
Con il trattato di Losanna del 1923 che decretò lo scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia, sono  tornati da dove partirono millenni fa. La maggior parte in Grecia ma tanti anche altrove sparsi per il mondo.


La ricetta che segue è un dolce tipico dei matrimoni, e per estensione di tutte le feste comandate.
Ingredienti: (per 10 - 12 di pezzi)
  •           1 uovo
  •           1 vasetto di yogurt intero
  •           ½ tazza da tè di zucchero semolato
  •           ½ cucchiaino di baking powder
  •           3 tazze da tè di farina 00
  •           zucchero a velo, oppure miele con noci pestate nel mortaio
  •           olio di arachidi per friggere
Procedimento:
In un recipiente lavorare  l’uovo con lo zucchero finchè non diventi spumoso.
Unire  lo yogurt e incorporare mescolando. 
Procedere  con il lievito e   la farina che versiamo man mano che lavoriamo l’impasto. Impastare fino ad avere un impasto morbido e liscio.

Lasciare riposare per mezz’ora coperto con un tovagliolo.
Tirare l'impasto  con il mattarello a uno spessore di 0,5 cm e tagliare a rombi.
Con un coltello a punta partendo dalla metà di ogni rombo fare un taglio, senza arrivare fino in fondo. Cioè senza formare due lembi.

Prendere la punta alta del rombo (dalla parte non tagliata) infilarla nel buco che abbiamo formato, tirandolo fino a farlo fuoriuscire dall’altro lato. Man mano che si preparano sistemarli in un piatto.

Versare abbondante olio per friggere in una padella e quando sarà arrivato a temperatura friggerli fino a doratura.

Servire  con lo zucchero a velo oppure con miele e noci.


Suggerimento: io ho fritto in un pentolino piccolo, un pezzo alla volta. Siccome basta friggerli per qualche secondo, meglio non dover star dietro a tanti pezzi rischiando che anneriscano!




1 commento:

Isabel ha detto...

En España también son típicas del Norte.
Es que al final somos todos latinos!!

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